Punta Tufano
Camera Tripla con bagno privato
Check-in entro le ore 19:00
Check-out entro le ore 10:30
Metodi di pagamento accettati: Contanti, Bonifico bancario
Cancellazione della prenotazione: fino a tre giorni prima del pernottamento
Animali ammessi gratuitamente.
TARIFFARIO
Bassa Stagione
- Gennaio – Aprile e Ottobre – Dicembre
- Bambini dai 0 ai 3 anni gratis
- Bambini dai 3 ai 10 anni € 20 a bambino
- Aggiunta di un letto al prezzo di 20 €
- Prima colazione 5 € a persona
- Doppia uso singola 37 €
Alta Stagione
- Maggio – Settembre Festivi e prefestivi del calendario nazionale
- Bambini dai 0 ai 3 anni gratis
- Bambini dai 3 ai 10 anni € 20 a bambino
- Aggiunta di un letto al prezzo di 20 €
- Prima colazione 5 € a persona
- Doppia uso singola 47 €
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PUNTA TUFANO
Servizi in camera
Aria condizionata
Zanzariere sugli infissi
TV Led 32″
Frigo Bar
WIFI Internet
Bagno con ampia doccia
Parcheggio fronte camera
Colazione in camera
Parcheggio gratuito
Affito biciclette
TRABOCCO FORNACE
Un po’ di storia
Il trabocco di “Punta Tufano” di Rinaldo Verì in località Rocca San Giovanni ha una storia accattivante che lega la regione Abruzzo alla Campania. “Verso la fine del ‘800, prima che venisse costruito l’edificio accanto al trabocco, vi era una fornace di mattoni utilizzata per la realizzazione di una ferrovia”, racconta Rinaldo. “I proprietari della fornace erano i Tufano, una famiglia che abitava a Lanciano, ma originari della Campania. Ciò è confermato non solo dal ritrovamento dei mattoni che alimentavano la fornace, ma anche per la scoperta di una targa “Fornace Tufano”, insegna aziendale che testimonia la presenza nel territorio dell’edificio destinato all’edilizia.
Punta Tufano è conosciuta anche con il nome di “Punta della Balena” per il ritrovamento di un cetaceo lungo 19,50 metri e dal peso di 70 quintali tra gli scogli della costa. Una mattina del 1960 due pescatori (Ettore Verì e Cesare Annecchini) usciti in mare a caccia di cefali si imbattono incredibilmente in una balena incastrata tra gli scogli della caletta di contrada Vallevò, “probabilmente spinta dall’ingordigia di raggiungere una rete colma di pesce fresco”, ironizzano i giornali dell’epoca. Rinaldo, figlio di Ettore Verì, racconta che la balena lunga oltre 15 m ha seguito la scia della barchetta “Fortunello” fino ad arrivare alla riva di Punta Tufano. “Probabilmente c’è stato anche un combattimento tra l’enorme cetaceo e i pescatori spaventati, ma ormai le fonti dirette sono andate perdute. Si sa che la balena si è incagliata tra gli scogli morendo dopo pochi minuti. La carcassa disincagliata fu sepolta a Vasto, dietro la spiaggia di punta Aderci.